01.“Egao-tsunagete” – Giappone
“Egao-tsunagete” – Unire visi sorridenti – è un’organizzazione no profit in un villaggio chiamato Hokuto-shi, nella Prefettura di Yamanashi vicino a Tokyo. Qui il numero dei terreni agricoli abbandonati è aumentato negli anni per il progressivo invecchiamento della popolazione. L’obiettivo dell’organizzazione, che funge da intermediaria, è quello di rigenerare i campi attraverso un processo d’interscambio tra l’area urbana e quella rurale, creando una rete di relazioni tra i diversi attori (il governo, le università, le imprese, le organizzazioni no profit, ecc...) e realizzando, così, una nuova struttura della società basata sull’agricoltura. I campi vengono rigenerati e le compagnie possono formare concretamente i propri impiegati migliorando nel contempo la propria immagine. In particolare, le compagnie immobiliari, con cui collabora, offrono come valore aggiunto ai loro appartamenti, l’opportunità per chi vive a Tokyo, di fare esperienze nel campo. Diversi i progetti sviluppati anche
nell’ambito dell’educazione. Una delle principali caratteristiche di "Egao-tsunagete" è che continua a riorganizzare le proprie partnership in maniera dinamica e flessibile, riadattando i propri progetti.
02.Lo sviluppo dell’insediamento rurale “Martín Rolón” – Paraguay
Nel 2001 il governo del Paraguay concesse al dipartimento di Misiones 4.050 ettari, risultato delle lotte di un gruppo di contadini senza terra. Le 280 famiglie diedero forma all’insediamento intitolato a Martín Rolón, giovane dirigente contadino scomparso negli anni della repressione. Mancavano i servizi di base e ogni forma di assistenza. Nel 2004 ASeS, Associazione Solidarietà e Sviluppo – ong emanazione della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) presente in Paraguay dal 1993 – si propose, su richiesta del vescovo di Misiones, di promuoverne lo sviluppo mirando a fornire un modello replicabile di sviluppo rurale agro-ecocompatibile. L’ASeS coinvolse attivamente i beneficiari nella fase di costruzione delle case seguendo come modello la struttura tipica del rancho contadino e come metodo di lavoro un uso ereditato dagli indios guaranì: minga, una forma di aiuto vicendevole. La scelta strategica e operativa di perseguire un’auto-promozione collettiva della comunità, attraverso un processo educativo, ha incrementato le capacità tecnico-operative dei contadini, passando da un’agricoltura di sussistenza alla commercializzazione, fino alla creazione, nel 2006, di una loro cooperativa, incentivando il Governo a realizzare un ospedale per assicurare l’assistenza medica degli abitanti. Nel 2011, poi, la fornitura di un mulino ha dato vita ad una prima piccola industria agricola gestita dagli stessi contadini. L'esperienza di Martín Rolón, una delle poche in tal senso che esistono in Paraguay, è diventata un modello di sviluppo rurale che sta richiamando l'attenzione di varie delegazioni di agricoltori di altre regioni, sollecitando il Governo ad elaborare un piano di sviluppo agricolo sulla falsariga di quanto fatto da ASeS. Anche la stampa nazionale si è fatta eco sull’ABC, il giornale di maggior tiratura nel paese.
03. Il Comune di Gravina in Puglia: progetti nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed il patrimonio rupestre – Italia
Il territorio del Comune di Gravina in Puglia, che rientra nel più ristretto ambito del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, sta sviluppando pratiche di sensibilizzazione, educazione e conoscenza del territorio in stretta sinergia con altri attori locali e istituzioni (Università degli Studi di Bari, Associazione Croce Verde e C.E.A, Associazione Assorider ed Ekoclub bi Barletta, ecc…). Attaverso i progetti Campi di Lavoro e “Summer School”, “BOSCO: Natura e Avventura – Scoprilo a piedi, in bici e a cavallo”, si stanno organizzando degli incontri per promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e della biodiversità. Al di là dei progetti specifici, i volontari si occupano di attività trasversali alla conservazione, quali informazione e sensibilizzazione verso comportamenti e stili di vita ecocompatibili e rispettosi del territorio, collaborando nelle attività di rilevamento dei dati sulla fruizione, alla pulizia dei sentieri e alle segnalazioni di cartellonistica danneggiata e/o inesistente. Il Campo offre così l'opportunità a questi giovani volontari di confrontarsi con la cultura e le tradizioni locali, attraverso il contatto diretto con le realtà locali.
Donato Calderoni, Laura Castelli, Leandro Ledesma, Romina Triboli, Shun Niitsu