martedì 6 aprile 2010

SVILUPPO: Il Fenomeno della seconda casa. Una possibilità di sviluppo locale o delocalizzazione culturale?

Molte città del mondo concentrano il loro sviluppo sulle economie legate ai flussi turistici, che garantiscono un accrescimento della ricchezza della comunità, ma influenzano il contesto territoriale nei suoi aspetti socio-economici e ambientali. Località turistiche, soprattutto costiere e montane, si trasformano spesso in un sistema di ricezione permanente a causa di nuovi abitanti possessori di seconda casa.


Questo tipo di fruizione delle città, a metà strada tra il turista e il cittadino, è una realtà con cui la comunità residente è tenuta a confrontarsi; il confronto può generare conflitti. Spesso questo si verifica quanto maggiori sono le differenze economiche, culturali, religiose.

Soprattutto nei contesti dei paesi in via di sviluppo si verificano rapporti di interdipendenza economica, al punto che i "turisti" vengono visti come portatori di benessere. Questo atteggiamento scatena una sorta di fenomeno di dipendenza che può portare a snaturare la propria identità collettiva.

In alcune piccole realtà locali, infatti, la presenza abitudinaria di cittadini provenienti da uno stesso ambito geografico e culturale, ha comportato una serie di interferenze e cambiamenti nelle abitudini e costumi della realtà ospitante, incidendo, a volte, anche sulla tradizione e tipicità del luogo. L'integrità fisica di un luogo può essere minacciata da uno sviluppo turistico aggressivo, che altera il paesaggio imponendosi sugli usi tradizionali del territorio e del patrimonio culturale.


Un altro aspetto fortemente impattante del fenomeno della seconda casa è chiaramente quello legato agli usi del suolo. L'edificazione di case e villaggi destinati alla residenza vacanziera non è sempre stata preceduta da una corretta pianificazione, comportando un'occupazione del territorio non servita da adeguate infrastrutture. Assistiamo oggi, inoltre, alla presenza di seconde case edificate a ridosso della costa o in aree di campagna o montane di particolare pregio o valore ambientale, che ne compromettono definitivamente la qualità.


In termini di pianificazione del territorio per lo sviluppo turistico e la salvaguardia sociale e territoriale, il sistema ricettivo turistico-visitanti non può essere separato da quello urbano. I due sistemi dovrebbero essere complementari e gestiti dalla governance locale.

Questo permetterebbe di responsabilizzare la figura del turista, il quale, chiamato in causa direttamente a partecipare alla gestione della città, come un "comune" cittadino non potrebbe sottrarsi ai suoi obblighi.

In termini di sviluppo sostenibile la relazione con l'ambiente non si deve risolvere quindi con la sola sostenibilità, per l'edilizia per la ricettività turistica, ma con il controllo di complesse reti di relazione tra le attività umane e sociali, biologiche, climatiche e dei processi di trasformazione e di degrado che ne derivano.

Affinché un sistema ricettivo possa funzionare è fondamentale che si presti attenzione alla qualità di vita della comunità locale, in cui si deve integrare la presenza del turismo con la condivisione delle risorse e dei servizi che appartengono sia alla comunità, che alle popolazioni turistiche.




Mauro Cossu, Lorenzo Mormiro, Stella Spinelli, Leticia Camargo