La figura dello studente all'interno del sistema universitario italiano può essere analizzata sotto molteplici aspetti. Innanzitutto è fondamentale considerare come il sistema universitario si sia sviluppato in modo più o meno capillare sul territorio nazionale, apportando notevoli cambiamenti nelle singole realtà locali sia a livello economico che sociale e culturale. Il crescente aumento della presenza degli studenti universitari, all'interno delle città, è una conseguenza della maggiore volontà e possibilità di proseguire gli studi, dovuta ad un radicale cambiamento della società. La diffusione dell'informazione e della conoscenza, unita a una maggiore emancipazione sociale, hanno favorito la crescita della popolazione studentesca. Questo processo ha portato alla formazione di vere e proprie "città universitarie" in cui una parte dell'economia si basa sul soddisfacimento delle loro esigenze. Un esempio su tutti, può essere la cittadina di Urbino. Sede universitaria da centinaia di anni, negli ultimi anni ha visto aumentare progressivamente il numero degli iscritti alle varie facoltà al punto che la popolazione studentesca è arrivata a superare quella autoctona; nel 2006, infatti, sono stati registrati circa 16 mila abitanti e 18 mila universitari. La struttura della stessa città dal punto di vista urbanistico e della riqualificazione urbana, è studiata per favorire l'integrazione della cittadinanza studentesca con siti adibiti esclusivamente alle loro esigenze. Un deterioramento del tessuto studentesco, come facilmente si può intuire, potrebbe essere altamente destabilizzante per l'economia interna, essendo stata improntata su questa logica di sviluppo locale. L'impatto che lo "studente" ha sulla città è totalmente diverso in relazione all' estensione della stessa. La popolazione studentesca immessa nel tessuto urbano di una metropoli non può avere l'incidenza che, per esempio, ha su una cittadina come Urbino, in quanto le dimensioni e l'eterogeneità sociale rappresentano già un motivo di sviluppo economico e commerciale. I rapporti sociali cambiano quando all'interno di una città non molto estesa è presente una quantità di universitari formata non solo dalla popolazione autoctona o pendolare, ma anche da coloro che per vari mesi durante il corso dell'anno, si trasferiscono fisicamente in altra sede, aumentando in percentuale, a volte di non poco conto, la densità abitativa. Anche per questo motivo nasce l'esigenza di nuovi servizi "pensati" per soddisfare un certo tipo di esigenze, che a volte non collimano con quelle della popolazione locale. In generale tutti i cittadini sono d'accordo sull'importanza di avere nuove forme di sviluppo economico e commerciale, identificandole come "prezzo da pagare al Progresso". Quando i "problemi" che ne possono derivare ledono direttamente alcuni interessi prettamente privati, uno su tutti l' aumento del rumore notturno, i cittadini iniziano a mettere in pratica la stessa filosofia degli ambientalisti, definiti generalmente ambientalisti di quartiere, ovvero il N.I.M.B.Y. Questo è acronimo di not in my back yard, più precisamente, se qualcosa si deve fare per sviluppare o risolvere un problema in una zona è sempre la ben accetta, ma se in qualche modo può disturbare la mia vista o la mia vita quotidiana forse è meglio che si faccia lontano dalla mia casa. In un certo qual modo quindi, si ritiene giusto apportare nuovi servizi che possano migliorare la posizione economica della città, ma semplicemente è meglio che si facciano dove non mi possono disturbare. Questo potrebbe essere paragonabile al più classico sistema di sviluppo economico locale. Ossia se una zona sviluppa nuove capacità produttive o più semplicemente migliora la propria posizione, lo fa a discapito di qualcun altro. Quindi se da un lato si migliora la posizione di una parte dell' economia cittadina, dall'altra forse chi ci rimette è una parte della cittadinanza, ma anche tutto ciò, potrebbe essere visto come un "prezzo" da pagare allo sviluppo.
Città universitaria, sviluppo, cittadino. Ana Paula Vieira, Debora Ramos Costa, Eva Merloni, Lorenzo Mormiro, Samuel Silva. |