La prima "passivhaus" viene realizzata in Germania nel 1991 a Darmstadt-Kranichstein da un progetto nato in un'università Svedese. In Austria, a partire dal 2015, la casa passiva sarà lo standard prescritto per tutti gli edifici. In Italia sono ormai molti i casi realizzati, soprattutto nella provincia di Trento e Bolzano.
Non a caso questo tipo di abitazione nasce e si sviluppa in paesi freddi; il principio base della sua realizzazione è infatti quello di ottenere un considerevole risparmio di energia durante il suo utilizzo. Se il fabbisogno energetico di un'abitazione viene drasticamente ridotto, anche i costi ad esso associati subiscono una proporzionale riduzione. Se un edificio tradizionale consuma più di 120 kWh/(m²a) , la corrispettiva casa passiva ha un fabbisogno inferiore a 15 kWh/(m²a).
La casa è detta passiva perché la somma degli apporti passivi di calore dell'irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all'edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell'involucro durante la stagione fredda.
Un tale sistema costruttivo mira al preservare il calore all'interno dell'edificio, evitando qualsiasi tipo di dispersione. Tetto, pareti e pavimenti costituiscono un involucro ermetico, ricoperto da uno strato isolante di almeno 20 cm. Le finestre, chiuse durante tutto il giorno per non far uscire aria calda, sono esposte in modo da sfruttare al massimo l'irraggiamento solare. Il restante calore necessario in inverno viene prelevato dal terreno mediante un sistema geotermico.
Il recupero di calore è l'elemento principale delle case passive. Mentre l'aria viziata viene allontanata attraverso un sistema di ventilazione meccanico sempre in funzione, il calore in essa contenuto viene recuperato (per il 96%) ed utilizzato per riscaldare l'aria fresca in entrata.
Gli apporti solari vengono sfruttati anche attraverso i pannelli solari termici e fotovoltaici, che garantiscono acqua calda sanitaria da un lato, energia elettrica dall'altro. Talvolta, l'acqua piovana stessa viene convogliata in serbatoi interrati, per essere in seguito utilizzata nell'irrigazione del giardino o negli scarichi dei wc.
Anche le case passive presentano inevitabilmente alcuni punti deboli. Una corretta costruzione implica notevole precisione costruttiva e l' attenzione ai minimi dettagli. La progettazione deve essere integrata, dal momento che l'apparato impiantistico viene progettato assieme a quello architettonico; in un tale edificio anche la minima dispersione termica può rendere inefficace tutto il sistema, pertanto sono da evitare errori costruttivi. Tali caratteristiche implicano una formazione tecnica diffusa tanto nei costruttori quanto nei progettisti e spesso, entrambi, sono abituati a lavorare in maniera del tutto diversa, trovandosi quindi a dover abbandonare vecchi metodi.
E' di notevole importanza ricordare come un edificio di questo tipo non necessariamente rientra nella bioedilizia o nell'edilizia sostenibile, visto che spesso fa uso massiccio di tecnologia e di materiali isolanti di origine sintetica come il polistirene.
link: www.passiv.de
Benedetto Botturi, Tatiana Fonti, Elisa Leggieri, Emilia Manfredi,
Paola Miranda Morales, Francesca Palli, Mariana Rietti, Ornella Sottile