Assai spesso l'acqua delle Aziende pubbliche è più buona di quelle che acquistiamo nei negozi e, soprattutto, berla significherebbe dare un contributo importante alla riduzione dei rifiuti, seppure con un gesto quotidiano molto semplice.
Il consumo pro-capite d'acqua minerale in Italia è molto elevato: da circa sette anni siamo i primi consumatori al mondo, con circa 192 litri a testa all'anno (dati Minneracqua). Questo dato è determinato soprattutto da due fattori: i forti investimenti in comunicazione e marketing da parte delle aziende imbottigliatrici di minerale e, dall'altro, la ridotta fiducia verso l'acqua di rubinetto da parte dei consumatori.
Oggi molte Pubbliche Amministrazioni, stimolate da associazioni di tutela dell'ambiente, promuovono iniziative per orientare i cittadini al consumo dell'acqua di casa. In occasione del periodo di Quaresima 2008, il Sindaco di Venezia, Cacciari, unitamente al Patriarca, è stato testimonial della campagna "Imbrocchiamola!" come "Campagna dell'anno sulla prevenzione dei rifiuti": egli appare in un manifesto con lo slogan "Anch'io bevo acqua del sindaco", mentre si versa un bicchiere dalla brocca, con il logo della campagna, che l'azienda acquedottistica distribuisce gratuitamente ai cittadini.
Tra le iniziative avviate da più tempo, c'è quella del comune di Alba, che, nel 2000, ha promosso il consumo di acqua di rubinetto attraverso una campagna di educazione nelle scuole e sui media locali.
La Provincia di Firenze ha destinato da alcuni anni risorse economiche per progetti di prevenzione rifiuti: negli uffici del Comune sono stati installati apparecchi che erogano acqua di rubinetto, vietando l'acqua imbottigliata con un risultato atteso, in quattro anni, di un milione di bottigliette in meno. Il quartiere 4 sempre del capoluogo toscano, nel 2004, ha promosso, con il progetto Acquaquartiere, il consumo d'acqua di rubinetto con l'installazione di una fontanella pubblica, la distribuzione di apparecchi filtranti a utenze selezionate e la vendita di acqua trattata in bottiglie a rendere presso alcuni esercizi commerciali. Il campione monitorato ha registrato una discesa rapida dei consumi d'acqua minerale, che sono passati dal 98 al 56%.
La Provincia di Trento ha promosso una campagna sull'utilizzo dell'acqua del rubinetto e la riduzione degli imballaggi in plastica:"Apri il rubinetto e chiudi con la plastica".
La Provincia di Ferrara ha installato colonnine refrigeranti, allacciate alla rete idrica, che erogano acqua potabile controllata, presso scuole, circoli culturali, centri anziani, mense scolastiche e luoghi d'incontro.
Il Gruppo Hera da aprile 2008 promuove il progetto "Hera20", una speciale iniziativa rivolta agli oltre 6000 dipendenti con l'obiettivo di incentivare e di promuovere il consumo dell'acqua di rubinetto all'interno delle sedi aziendali, eliminando gradualmente da bar, mense ed uffici le bottigliette di plastica.
Anche il settore della ristorazione collettiva è coinvolto in iniziative di questo tipo: le ecosagre popolari promosse dalla Provincia di Parma e dal Comune e Provincia di Lucca e le mense ecosostenibili delle scuole di Campolongo Maggiore (Ve) hanno promosso l'utilizzo dell'acqua di rubinetto.
La Tasm Spa, partecipata della Provincia di Milano e da 24 Comuni del Sud Milano, ha predisposto le "Case dell'acqua": sono dei centri di distribuzione di acqua trattata, liscia o gassata, cui i cittadini hanno libero accesso fino ad un massimo giornaliero di litri, stabilito da apposita ordinanza sindacale. La media di erogazione di ogni casa dell'acqua è di oltre 2500 litri al giorno.
Si tratta soprattutto di una battaglia culturale perché il vero cambiamento potrà esserci solo quando ognuno di noi avrà coscienza che, con un semplice gesto personale, a casa, al bar, al ristorante, può dare un contributo alla riduzione dei rifiuti nonché alle emissioni di anidride carbonica.
La prevenzione, anche in questo settore, può comportare costi importanti all'inizio, ma assicura un investimento, senza costi economici connessi, per il futuro di una città sostenibile.
Il consumo pro-capite d'acqua minerale in Italia è molto elevato: da circa sette anni siamo i primi consumatori al mondo, con circa 192 litri a testa all'anno (dati Minneracqua). Questo dato è determinato soprattutto da due fattori: i forti investimenti in comunicazione e marketing da parte delle aziende imbottigliatrici di minerale e, dall'altro, la ridotta fiducia verso l'acqua di rubinetto da parte dei consumatori.
Oggi molte Pubbliche Amministrazioni, stimolate da associazioni di tutela dell'ambiente, promuovono iniziative per orientare i cittadini al consumo dell'acqua di casa. In occasione del periodo di Quaresima 2008, il Sindaco di Venezia, Cacciari, unitamente al Patriarca, è stato testimonial della campagna "Imbrocchiamola!" come "Campagna dell'anno sulla prevenzione dei rifiuti": egli appare in un manifesto con lo slogan "Anch'io bevo acqua del sindaco", mentre si versa un bicchiere dalla brocca, con il logo della campagna, che l'azienda acquedottistica distribuisce gratuitamente ai cittadini.
Tra le iniziative avviate da più tempo, c'è quella del comune di Alba, che, nel 2000, ha promosso il consumo di acqua di rubinetto attraverso una campagna di educazione nelle scuole e sui media locali.
La Provincia di Firenze ha destinato da alcuni anni risorse economiche per progetti di prevenzione rifiuti: negli uffici del Comune sono stati installati apparecchi che erogano acqua di rubinetto, vietando l'acqua imbottigliata con un risultato atteso, in quattro anni, di un milione di bottigliette in meno. Il quartiere 4 sempre del capoluogo toscano, nel 2004, ha promosso, con il progetto Acquaquartiere, il consumo d'acqua di rubinetto con l'installazione di una fontanella pubblica, la distribuzione di apparecchi filtranti a utenze selezionate e la vendita di acqua trattata in bottiglie a rendere presso alcuni esercizi commerciali. Il campione monitorato ha registrato una discesa rapida dei consumi d'acqua minerale, che sono passati dal 98 al 56%.
La Provincia di Trento ha promosso una campagna sull'utilizzo dell'acqua del rubinetto e la riduzione degli imballaggi in plastica:"Apri il rubinetto e chiudi con la plastica".
La Provincia di Ferrara ha installato colonnine refrigeranti, allacciate alla rete idrica, che erogano acqua potabile controllata, presso scuole, circoli culturali, centri anziani, mense scolastiche e luoghi d'incontro.
Il Gruppo Hera da aprile 2008 promuove il progetto "Hera20", una speciale iniziativa rivolta agli oltre 6000 dipendenti con l'obiettivo di incentivare e di promuovere il consumo dell'acqua di rubinetto all'interno delle sedi aziendali, eliminando gradualmente da bar, mense ed uffici le bottigliette di plastica.
Anche il settore della ristorazione collettiva è coinvolto in iniziative di questo tipo: le ecosagre popolari promosse dalla Provincia di Parma e dal Comune e Provincia di Lucca e le mense ecosostenibili delle scuole di Campolongo Maggiore (Ve) hanno promosso l'utilizzo dell'acqua di rubinetto.
La Tasm Spa, partecipata della Provincia di Milano e da 24 Comuni del Sud Milano, ha predisposto le "Case dell'acqua": sono dei centri di distribuzione di acqua trattata, liscia o gassata, cui i cittadini hanno libero accesso fino ad un massimo giornaliero di litri, stabilito da apposita ordinanza sindacale. La media di erogazione di ogni casa dell'acqua è di oltre 2500 litri al giorno.
Si tratta soprattutto di una battaglia culturale perché il vero cambiamento potrà esserci solo quando ognuno di noi avrà coscienza che, con un semplice gesto personale, a casa, al bar, al ristorante, può dare un contributo alla riduzione dei rifiuti nonché alle emissioni di anidride carbonica.
La prevenzione, anche in questo settore, può comportare costi importanti all'inizio, ma assicura un investimento, senza costi economici connessi, per il futuro di una città sostenibile.
www.federambiente.it/prevenzione
www.casadellacqua.com
www.imbrocchiamola.org
JEANMY BALLESTAS RUEDA, LUCA BARRACO, MARIA VITTORIA MASTELLA, CAMILLA SABATTINI, DANIELA POGGIALI, EROS TOPPANO, NORA GUANES, MARCELLO FOLEGATTI