venerdì 20 maggio 2011

Patrimonio culturale: Ponte tra memoria e valorizzazione. BUONE PRATICHE

Il campo d'analisi per la ricerca delle buone pratiche in ambito di valorizzazione del patrimonio, risulta un insieme vasto e dai confini sbiaditi se non vengono posti dei limiti utili a focalizzarne gli aspetti interpretativi.
La presenza di caratteristiche positive che portano alla risoluzione dei problemi attraverso modalità nuove, la presenza di elementi nuovi in termini di avanzamento delle conoscenze, effettuate tramite l'applicazione di migliori strumenti e tecnologie, la possibilità di applicare una "metodologia locale" in contesti altri e diversi rispetto a quelli in cui sono nate e sviluppate e la durata temporale dell'azione, tale da dimostrare la stabilità in contrapposizione ad esempi spesso estemporanei, sono le necessità capaci di distinguere il buon esempio.
L'espressione di realtà fertili permette di definire gli elementi chiave, sensibilizzazione, adattamento, integrazione diventano le linee guida necessarie per la valorizzazione e il mantenimento del patrimonio culturale.

Dal punto di vista operativo una buona gestione del patrimonio, deve essere effettuata attraverso un forte sostegno delle politiche locali e governative che devono creare l'ambiente utlie alla valorizzazione e alla conservazione; un esempio significativo è presente nella legislazione cinese che nell'ultimo anno ha promulgato una legge utile alla conservazione del patrimonio intangibile. In questo caso l'intervento "dall'alto" ha generato azioni utili alla messa in luce di valori "nascosti o dimenticati". 

L'attenta pianificazione di offerte culturali risulta utile a soddisfare non solo le ambizioni locali ma anche le aspettative dei turisti che da semplici visitatori possono trasformarsi in veicolo di promozione culturale; la città di Ouro Preto, sito UNESCO dal 1980, rappresenta un emblematico esempio di gestione amministrativa in cui il Governo Locale e l'Università Federale promuovono azioni di recupero del patrimonio storico edilizio per mantenere viva l'identità del luogo e generano eventi culturali capaci di esporre l'identità locale all'attenzione di fruitori globali.

La cultura e il patrimonio sempre più frequentemente occupano posizioni centrali nei processi di sviluppo. Tutto ciò presuppone una forte motivazione aggregativa, motivo che fa riflettere sulla reale necessità di creare reti e network capaci di creare rapporti fra diverse realtà. Esempi come "Patri-Net" e "Aperto per restauro" dimostrano la necessità di utilizzare tecnologie nuove come le piattaforme telematiche per generare comunità vivaci e partecipi di un reciproco arricchimento culturale. La valorizzazione dei patrimoni comporta anche particolari problemi di gestione e d'integrazione nei programmi di sviluppo territoriale ed economico. Molto spesso i problemi della conservazione e della tutela impongono cautele e vincoli che difficilmente convivono con le esigenze di sviluppo. Risulta necessario operare per il coinvolgimento di più realtà, distinte non solo da variabili culturali ma anche lontane dal punto di vista territoriale. Il programma CADSES rappresenta un esempio innovitavo in ambito gestionale sopratutto per la capacità di creare nuove occasioni in ambiti depressi.

Politiche locali, network, partecipazione, governance, identificazione culturale, conservazione, sviluppo integrato.

Gabriel Roberi (ARG), Thaissa Junqueira Zacarias (BRA), Augusto Pimentel Pereira (BRA), Michele Candiotto (ITA)