martedì 18 maggio 2010

Visita al Parco del Delta del Po: un esempio di gestione del territorio


Il parco è stato istituito nel 1988, si estende in un territorio di 53.653 ha, compreso tra le regioni Veneto ed Emilia Romagna e bagnato dal Mare Adriatico per una lunghezza di km 89. Nove comuni della regione sono annessi e partecipanti in qualità di soci alla gestione del parco, formando un consorzio , con sede a Comacchio, la cui funzione è quella di coordinare e di essere elemento di coesione per la promozione del territorio. Il parco è divenuto patrimonio UNESCO, con la denominazione “Ferrara città del rinascimento e il suo Delta del Po” dall’anno 1999. Il territorio è caratterizzato dalla presenza di un’elevata biodiversità di habitat e specie: valli, boschi, pinete, dune, canali, zone umide di acqua dolce.



La visita è stata effettuata in tre aree differenti: le valli di Comacchio, la Manifattura dei Marinati a Comacchio e il Bosco della Mesola. La prima escursione, svoltasi nella mattinata di sabato ha previsto una conoscenza delle valli, attraverso un giro in battello, con soste in alcune delle “Stazioni da pesca” inserite nell’itinerario storico-ambientale delle valli di Comacchio. All’interno delle strutture restaurate, sono stati ricostruiti gli ambienti originari, utilizzati dai pescatori, dando così al visitatore la possibilità di osservare come e con quali strumenti si svolgesse il lavoro e la vita nella laguna.

La seconda parte della visita si è svolta a Comacchio presso la Manifattura dei Marinati. La struttura ospita in parte la sede del parco del Delta del Po. Una parte dell’edificio è attualmente strutturato come spazio museale: è possibile vedere oltre agli antichi camini utilizzati per la cottura, anche una serie di attrezzi necessari per la cattura e la trasformazione del prodotto. Una ulteriore parte della manifattura è stata poi destinata, recuperando l’originaria funzione, al laboratorio per la trasformazione e inscatolamento dell’anguilla. Le fasi della lavorazione del prodotto vengono svolte in uno spazio aperto al visitatore. La visita è terminata con la degustazione del prodotto tipico: l’anguilla.

La terza parte ha previsto la visita della Riserva Naturale Bosco della Mesola che comprende un’area di 1058 ha: questa superficie è quello che rimane di una precedente più vasta foresta termofila. Attualmente è presente una vegetazione molto varia caratterizzata dalla presenza di alberi di notevoli dimensioni e una fauna importante per la presenza di un numero cospicuo di daini e cervi. Il bosco é gestito dal Corpo Forestale dello Stato e l’accesso avviene attraverso visita accompagnata.

Il paesaggio è caratterizzato dalla quasi totale assenza di sottobosco, conseguenza degli interventi perpetrati negli anni e che oggi rendono necessaria una costante manutenzione dell’area. Un esempio è stato l’abbattimento dei cervi: si è resa necessaria questa forma di controllo della popolazione al fine di evitare il sovraccarico di un habitat limitato e che non ha collegamenti con altre aree naturali. Lungo il pecorso si possono vedere i canali del fiume Po, popolati da tartarughe e pesci e una varietà di insetti, uccelli, funghi e anche gruppi di visitatori che girano in bicicleta per il bosco.


Débora Rocha, Francesca Bettedi, Letícia Camargo, Samuel Silva, Sofia Buri, Stella Spinelli